Il boom del turismo culturale
- Maurizio Carucci

- 20 ago
- Tempo di lettura: 3 min
In Italia è boom del turismo culturale. Anche se i troppi turisti mordi e fuggi spesso possono causare danni. E in molti casi si stanno cercano soluzioni al cosiddetto overtourism. A Venezia, per esempio, l’introduzione di un ticket d’ingresso e di un numero chiuso per le visite giornaliere è stata una risposta concreta a un sovraffollamento che mette in crisi il tessuto urbano e sociale della città. A Pompei, dopo una stagione record con oltre quattro milioni di visitatori, sono stati imposti limiti agli ingressi per proteggere la sicurezza e il patrimonio archeologico. Questi episodi raccontano quanto l’overtourism rappresenti oggi una delle sfide più pressanti per il turismo culturale in Italia. I viaggiatori non cercano più evasione, ma esperienze autentiche, sostenibili e orientate alla scoperta dei territori. Questa nuova visione dell’esperienza turistica si confronta con sfide problematiche evidenti: incuria, disattenzione e comportamenti irrispettosi che mettono a rischio la bellezza e la fruizione dei principali luoghi storici.
Il turismo culturale sta attraversando, a livello globale, una fase di espansione senza precedenti, imponendosi come uno dei segmenti più rilevanti e dinamici del panorama economico internazionale. Secondo un report pubblicato da Future Market Insights, il settore ha già raggiunto, nel 2025, un valore stimato di 1,2 trilioni di dollari e si prevede che, entro il 2035, lo raddoppierà superando i 2,6 trilioni di dollari, con un tasso annuo di crescita composto dell’8,1%. Nel contesto globale, l’Italia resta tra le mete più ambite, forte di un patrimonio artistico e paesaggistico straordinario, ma anche tra le più vulnerabili. Questa attrattività si riflette chiaramente nei numeri: secondo il Rapporto Annuale del Turismo Europeo 2025, pubblicato da Etc-European Travel Commission, il nostro Paese ha vissuto una crescita significativa su diversi fronti. Nel primo semestre del 2025, gli arrivi internazionali sono aumentati del +12,8% rispetto all’anno precedente. Si tratta di milioni di persone in più che hanno scelto l’Italia come meta, attratti dalla sua bellezza e dalla ricchezza culturale dei suoi territori. Le strutture ricettive hanno registrato un +10,4% nelle presenze turistiche, segno che i soggiorni si fanno più lunghi e coinvolgenti.
Proprio in questo contesto, riemerge il concetto di Grand Tour, quel lungo viaggio formativo che nel Settecento e nell’Ottocento coinvolgeva i giovani aristocratici europei, desiderosi di conoscere l’Italia e le sue meraviglie. Oggi, quel modello si democratizza: diventa fenomeno di massa, accessibile a tutti, ma proprio per questo più esposto a rischi e contraddizioni. Le città d’arte e i siti archeologici italiani sono letteralmente presi di mira da parte dei turisti. I monumenti danneggiati, le scalinate invase da picnic improvvisati, i selfie invadenti nei luoghi sacri, i rifiuti abbandonati, i droni non autorizzati, l’acquisto di souvenir anonimi e privi di radici locali: sono solo alcuni esempi di una disattenzione diffusa che compromette la qualità dell’esperienza e la conservazione dei luoghi. Pensiamo a Roma, a Firenze, alla Valle dei Templi, a Siracusa, a Taormina: eccellenze che meritano rispetto, non superficialità.
Emerge quindi con forza l’urgenza di ripensare il viaggio come gesto consapevole e responsabile. Non basta parlare di cultura come contenuto da fruire, è necessario promuoverla come comportamento, come pratica etica che si traduce in scelte quotidiane. Per questo motivo, Libreriamo, il media digitale dedicato ai consumatori di cultura, propone una guida essenziale per i viaggiatori di oggi, con l’obiettivo non di punire, ma di sensibilizzare. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza nella relazione che ciascun visitatore instaura con lo spazio che attraversa. Raccontare queste dinamiche nel momento in cui il turismo culturale conosce una crescita così imponente significa prendere posizione, orientare le scelte, difendere ciò che rende l’Italia un luogo unico al mondo.
Ecco quindi il bon ton per la tutela della città d’arte, composto da dieci gesti da evitare assolutamente per tutelare la memoria, il paesaggio e la dignità del patrimonio culturale del Belpaese:
1. Non consumare cibo su scalinate storiche o monumenti;
2. Non toccare affreschi, opere d’arte o reperti archeologici;
3. Evitare selfie invadenti in spazi sacri o di raccoglimento;
4. Non abbandonare rifiuti, nemmeno i più piccoli;
5. Non utilizzare droni senza autorizzazione;
6. Evitare l’acquisto di souvenir anonimi, meglio i prodotti locali autentici;
7. Non ignorare le regole di visita, come orari, percorsi e divieti;
8. Non disturbare con rumori eccessivi o comportamenti invadenti;
9. Non trasformare i luoghi d’arte in sfondi per contenuti social, ma in spazi da rispettare;
10. Non affrontare il viaggio con superficialità: informati, osserva e ascolta.

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