"Il futuro del racconto รจ meraviglia: Wondermag si presenta da Cilento Tastes"
- Silvia Malandrin
- 5 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 7 apr

A cura di Maurizio Carucci (Direttore)
Dal Cilento parte una nuova voce per raccontare il Made in Italy. Si chiama Wondermag, ed รจ un magazine digitale nato per dare spazio allโordinario che sa sorprendere, alle meraviglie dei territori, ai protagonisti dellโenogastronomia, della cultura e dellโimpresa che fanno grande lโItalia nel mondo.
Il debutto รจ avvenuto nellโambito di Cilento Tastes, durante il workshop โLa comunicazione enogastronomica del Made in Italyโ, moderato dal giornalista Paolo Di Giannantonio, che ha guidato un confronto vivace e autentico sul ruolo dellโinformazione e della narrazione nel valorizzare il territorio. Unโoccasione importante, ospitata nella suggestiva cornice dellโex Tabacchificio NEXT di Capaccio Paestum, per parlare non solo di cibo, ma di cultura, identitร e futuro.

Nel corso dellโincontro, lโAssessore regionale al Bilancio Franco Picaroneย ha sottolineato lโimportanza di strumenti concreti per tutelare le eccellenze campane: โLa Campania puรฒ vantare numerosi beni materiali e immateriali riconosciuti dallโUnesco e 610 prodotti agroalimentari tradizionali, il numero piรน alto in Italia. Ma servono piattaforme, storytelling e tracciabilitร per proteggerli e valorizzarli davveroโ.
Silvia Malandrin, editrice di Wondermag, ha raccontato con grande passione e sinceritร la genesi del progetto editoriale. "Siamo un poโ folli โ ha esordito sorridendo โ. In un momento cosรฌ critico per lโeditoria, in cui si tagliano redazioni e si rincorre la notizia โusa e gettaโ, abbiamo sentito il bisogno profondo di creare uno spazio diverso. Un giornale online che sappia rallentare il ritmo, dare respiro alle storie, raccontare il Made in Italy con profonditร e meravigliaโ.
Wondermag nasce, ha spiegato, come risposta a una necessitร concreta: quella di tornare a guardare lโItalia con occhi curiosi, restituendo centralitร a ciรฒ che spesso passa inosservato. โVogliamo dare voce ai territori, ai produttori, ai mestieri antichi e alle nuove visioni, mantenendo sempre un equilibrio tra la concretezza del quotidiano e lo stupore che ancora โ per fortuna โ sanno regalarci i sapori e i luoghi, le persone, i gesti.โ
Il progetto, ha aggiunto Malandrin, non vuole essere soltanto una testata, ma un laboratorio narrativoย che unisce giornalismo, cultura, impresa e innovazione. Un invito a riscoprire il Paese attraverso uno sguardo autentico, gentile e appassionato.
Anche la giornalista Valentina Tafuriย ha evidenziato quanto oggi sia fondamentale โfare rete โ ha dichiarato โ per raccontare i tanti campanili, le culture locali, le tradizioni che rendono lโItalia un mosaico di meraviglie, sotto il sovra-marchio "Made in Italy" . Ogni territorio ha una storia che merita di essere ascoltata, ma spesso resta isolata, dispersa. Il giornalismo puรฒ e deve essere un valore aggiunto, un collante che unisce e dร voce a chi lavora ogni giorno per mantenere viva la propria identitร culturaleโ, continua โSiamo in un momento storico complesso, segnato da guerre commerciali, dazi e concorrenza sleale. Per questo รจ ancora piรน urgente costruire una narrazione credibile, rigorosa e partecipata, che tuteli il Made in Italy e ne faccia percepire il vero valore. Comunicare bene oggi significa sostenere le nostre filiere, i nostri produttori, il nostro patrimonio culturaleโ.

A queste riflessioni si รจ unita Ida Paradiso, esperta di food marketing, โBisogna cominciare a raccontare la storia delle aziende con professionalitร โ ha sottolineato โ. Oggi assistiamo a un vero e proprio abuso del termine storytelling, spesso ridotto a slogan vuoti o narrazioni generiche, senza radici nella realtร . Ma non si puรฒ raccontare un prodotto senza conoscerlo, senza averne studiato il processo produttivo, le persone che ci lavorano, la storia che lo ha portato fin lรฌ. La narrazione autentica nasce dalla competenza e dalla cura, non dallโimprovvisazioneโ. Per Alfonso Sarno, giornalista enogastronomico, โLe donne cilentane โ ha raccontato โ sono le vere custodi della memoria gastronomica del territorio. Sono loro ad aver conservato, spesso in silenzio e con grande dedizione, le ricette di famiglia, i segreti della stagionalitร , la cura degli orti, la scelta dei prodotti migliori. Non รจ solo una questione di cucina: รจ una forma di resistenza culturale, un modo di preservare lโidentitร di un popolo. Anche perchรฉ il cibo va gustato prima con la mente, e ogni piatto racconta una storia, un paesaggio, una visione del mondoโ. Infine Fabio Amato โI new media sono fondamentali per trasmettere le storie di un territorio e di un prodotto. Attraverso i social possiamo raccontare in modo diretto, emotivo e coinvolgente ciรฒ che rende un luogo unico. Con La cucina di Fabiuccio, ho cercato di unire tradizione e semplicitร , valorizzando ricette e sapori autentici. Alcuni contenuti hanno raggiunto anche sei milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Questo dimostra che lโinteresse per la nostra cultura gastronomica รจ fortissimo, basta saperla raccontare nel modo giustoโ.
Wondermagย รจ questo: una finestra sullโItalia che incanta, un ponte tra tradizione e innovazione, tra chi produce valore e chi ha voglia di scoprirlo.
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