DESTINAZIONE: CILENTO
- Valentina Tafuri - https://www.linkedin.com/in/va
- 14 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Nomen omen, dicevano i latini. Nel nome Cilento è racchiuso, lo diciamo anche con un po’ di affettuosa ironia, un significato implicito, che invita alla lentezza intesa come filosofia di vita. Se parliamo di una destinazione turistica, come è questo il caso, la lentezza non può che essere un pregio, un invito a rallentare rispetto ai ritmi frenetici della quotidianità.
Quando si è in vacanza, in fondo, cosa ricerchiamo se non di uscire dalla routine? E allora il Cilento è il luogo giusto.
Che siano le località balneari o i borghi più interni, quando arrivi in Cilento è il respiro che cambia modulazione e si fa più calmo, adattandosi al movimento dei suoi abitanti e delle loro attività, ancora in parte contadine e marinare o legate alla natura.
Ma lento non significa noioso.
La varietà del paesaggio, che dai monti dirada verso il mare, presenta tutte le sfumature giuste per accontentare le diverse esigenze di svago.
Dalle rinomate località con spiagge sabbiose a cui talvolta si arriva attraversando una pineta, il cui solo profumo ritempra e rinvigorisce, alla vita notturna fatta di locali concepiti secondo le ultime tendenze, ai ristoranti con la loro offerta gourmet che rivisita la tradizione, affiancati alle osterie gelose cultrici della cucina locale, ai borghi arroccati nell’interno, con panorami mozzafiato, viuzze e chiesette, alla vita rurale con il suo fascino antico. Il Cilento è questo e molto altro.
Passeggiate a cavallo, escursioni in campagna, diving in uno dei mari più belli d’Italia, siti archeologici, castelli, antiche dimore, musei, ciclo-turismo, camping, resort e spa per un’immersione di benessere, mare e divertimento nei tanti stabilimenti balneari con servizi pensati sia per il comfort delle famiglie che per la voglia di divertimento dei più giovani, concerti, eventi culturali, feste patronali per immergersi nel folklore e nella tradizione.
Luoghi ed esperienze che è possibile vivere per occasioni che non siano solo quelle delle vacanze estive ma che si prestano anche per il turismo scolastico, per quello aziendale, per il settore del wedding e in ogni caso attraenti durante tutto l’anno, destagionalizzando i flussi per garantire la sostenibilità delle aziende del settore ed anche livelli di servizio più elevati.
E poi c’è il cibo.

Le statistiche parlano della crescita dello shopping-tourism in Italia (+14% rispetto al 2023): secondo lo Shopping Tourism Italian Monitor 2024, il 62% di coloro che visitano l’Italia per fare shopping si dice interessato a visitare un laboratorio di prodotti enogastronomici tipici e allora questo trend va alimentato, è proprio il caso di dirlo, anche con prodotti dell’agroalimentare locale tipico del Cilento, che è sicuro presidio del Made in Italy.
L’offerta eno-gastronomica cilentana infatti non è solo da assaporare nelle tante strutture ricettive o nelle sagre che, specie nel periodo primaverile ed estivo, sono un altro modo di scoprire i gusti autentici e sempre attuali della tradizione. I prodotti tipici locali, alcuni con denominazione DOP o IGP, sono leccornie da portare a casa per prolungare il piacere vissuto sul posto attraverso la memoria del gusto e dell’olfatto, che si ravviva al solo gesto di aprire quel barattolo di carciofi sott’olio o addentando un bocconcino di bufala.
Cibo non solo da mangiare.
L’offerta agroalimentare diventa anche occasione di vivere una esperienza educativa, che spesso prelude alla degustazione.
Accade in alcuni caseifici, che è possibile visitare vedendo le bufale e scoprendo come viene fatta la buonissima mozzarella oppure partecipare a laboratori e visite alla scoperta della storia e della cultura del lavoro agricolo, imparare a fare i fusilli con le signore del posto, scoprire i segreti della lavorazione delle olive in frantoio o passeggiare tra i vigneti prima di assaggiare dell’ottimo vino.
Il cibo dunque è occasione per potenziare l’attrattività del luogo come destinazione turistica.
E’ su tutti questi assett – natura, mare, borghi, bellezze naturalistiche e storiche, cibo, vino, esperienze autentiche, ospitalità sincera – che lo sviluppo turistico del Cilento deve far leva.
Scegliere il Cilento più conosciuto così come una meta meno battuta delle aree interne e preferire i prodotti locali sono infatti gesti responsabili che supportano le comunità sia socialmente, perché invogliano le nuove generazioni a restare evitando lo spopolamento, sia economicamente perché aiutano l’economia locale attraendo altri, seppur piccoli ma ugualmente importanti, investitori oltre che sostenendo gli imprenditori del posto, sia ambientale perché obbliga tanto le amministrazioni locali alla cura del territorio quanto i cittadini a farsene co-conduttori, consapevoli di quanto esso sia una risorsa, una res publica, per l’intera comunità.
Anche in questo caso, la comunicazione deve informare e invogliare. Raccontare, svelare, spiegare, invitare a scoprire, a sperimentare quest’altra forma del Made in Italy in cui accanto al prodotto tangibile, ad essere di qualità, unico, inimitabile, è quel contesto fatto di bellezza, di gusto, in tutti i sensi, di relazioni, di convivialità, della capacità di prendersi una pausa e rallentare (Ci-lento, appunto): quel “prendiamoci un caffè” che per gli italiani è molto più che bere una tazzina di quella bevanda aromatica, è quell’Italian way of living che il mondo ci invidia e che è possibile scoprire vivendo un’esperienza in Cilento.
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