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Tutta l'Italia (canta) a Sanremo

Tra canzoni ed outfit "giusti", si è conclusa anche l'edizione 2025 di Sanremo.


La 75esima edizione del Festival della canzone Italiana ha portato in scena un pot-pourri di stili, canori e stilistici, piuttosto tradizionali senza grandi colpi di scena, specchio di una società che (forse) anela alla moderatezza.


A partire da Carlo Conti, passando per le co-conduttrici (e co-conduttori), i cantanti e gli ospiti, i look del Festival di Sanremo quest'anno fanno discutere per la relativa sobrietà più che per l'audacia.

Abituati a vederne di ogni colore, nel vero senso della parola, sul palco di Sanremo, quest'anno ci stupiamo per il "perbenismo", positivo(?), degli outfit sfoggiati dai protagonisti di questo rito laico che inchioda, volenti o nolenti, milioni di italiani davanti ad uno schermo, e sia esso quello della tv, di un pc, di un laptop, di uno smartphone e via dicendo.


Se non fosse stato per Mahmood con il suo tailleur forato, probabilmente anche sul lato B visto il fintamente preoccupato Conti che temeva che il cantante si voltasse di spalle (ma forse sperava che lo facesse per dare un pò di pepe alla serata?), a Sanremo ha prevalso uno stile misurato, senza grandi colpi di scena.


Che questa possa già essere una notizia fa piacere, dopo aver visto look spesso veramente brutti, nonostante la loro presunta originalità.


Le co-conduttrici, da Bianca Balti ad Alessia Marcuzzi passando per Elettra Lamborghini e Geppi Cucciari, hanno sfoggiato abiti di un'eleganza classica che in alcuni casi strizzava l'occhio all'archivio (le donne sensuali e femminilissime in guepiere di Dolce & Gabbana).


Riguardo agli uomini, tranne qualche concessione a colori e decorazioni, vedasi Antonio Marras per un Simone Cristicchi - può piacere no! - ha prevalso il nero, con qualche concessione ad uno stile più easy, senza giacca per i più giovani, con t-shirt o canottiera, come il vincitore Olly ma l'eleganza, ca va sans dire, è un'altra cosa.


E allora plausi ad Achille Lauro che, abbandonate carnevalate e tutine, si propone in versione glamour e di un'eleganza non scontata con gli abiti, anche per lui, firmati da Dolce & Gabbana, che lo vestono di bianco, come il più veterano del festival, quel Massimo Ranieri che non può che essere un modello per tutti i partecipanti, in quanto a voce, stile e abilità da showman. Ne ha davvero da vendere.



Gli abiti di Valentino scelti dai Coma Cose a Sanremo


Una Marcella Bella, bella davvero ed audace e coraggiosa nelle sue tute, che canta una donna forte e anche, lei oltre al duo Fedez-Masini, a volte stronza. Anche la Bella esempio da seguire per continuare una carriera artistica di decenni. Lei fa meglio di molte colleghe dai look non definiti, poco coraggiosi, appunto. Non facciamo nomi.


Tra le meglio vestite, Francesca Mesiano (California) dei Coma Cose, in Valentino, con abiti sempre originali. Alcuni ricordano, per stile e levità d'intenti, quelli di Moschino prima maniera, divertenti ma eleganti e sartoriali, perfetti per sottolineare il tema apparentemente leggero di un brano che però svela tutta l'assurdità della vita contemporanea, misurata, sui social, a suon di cuoricini.

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