Dal Sud allo spazio. La storia di MyPart Meccanica
- Valentina Tafuri - https://www.linkedin.com/in/va
- 3 giorni fa
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Aggiornamento: 19 ore fa
My Part Meccanica è oggi un’azienda in crescita e in evoluzione sia nel settore aero-spazio che aeronautico.
La sua storia porta il Made in Italy nello spazio.
Nata come start up nel 2017, ha superato le difficoltà di essere nel meridione del Paese e della carenza di un network che sostenesse i giovani imprenditori come Massimo Russo, il suo founder. Oggi ha una sede in Campania ed una a Torino.
Incontriamo Massimo Russo all’indomani dell’inaugurazione del nuovo stabilimento di Serino, in provincia di Avellino. La provincia italiana si sta rivelando, negli ultimi anni, ricca di idee e di iniziative imprenditoriali, facendo da sfondo a tante start up.
Massimo Russo è tra coloro che “fanno l’impresa”, come ci piace dire. Tra coloro che, con pochi mezzi ma con la fiducia nelle proprie idee, hanno il coraggio di intraprendere un viaggio che «se inizi con una buona idea, con i giusti compagni di viaggio e tanta abnegazione e voglia di riuscire, può portare a risultati importanti».

Di cosa si occupa MyPart Meccanica e come nasce? gli chiediamo.
Ho fondato la mia start up, quando ero ancora uno studente di Ingegneria e dopo un’esperienza di lavoro, fatta durante le estati del periodo liceale e universitario, presso un’azienda che produce stampi dove ho lavorato prima come operaio su macchine a controllo numerico e poi come progettista meccanico.
MyPart oggi è un’azienda del settore Aerospaziale specializzata nella ricerca, nello sviluppo e nell’industrializzazione di processi industriali speciali e nella progettazione e produzione di componenti critici per il settore aeronautico.
L’idea è stata quella di sviluppare e brevettare un processo basato sull’additive manufacturing in grado di rendere più efficiente la produzione di pale di turbina per motori aeronautici.
Un processo, quest’ultimo, che affonda le sue origini in tempi antichi, essendo il medesimo che è stato usato per realizzare i bronzi di Riace.
Che tipo di applicazioni ha il vostro processo?
Può essere usato nel settore automotive, Oil&Gas, dentale, in oreficeria, nella meccanica, ma noi siamo specializzati principalmente nel settore aeronautico, nella produzione di modelli per le pale di turbina per motori aeronautici e per la produzione di energia elettrica.
Il nostro processo ha ricevuto il brevetto nel 2023 e a questo primo brevetto ne sono seguiti altri due: un riconoscimento della nostra capacità di innovare un settore che era rimasto molto indietro.
Con i nostri modelli, aziende leader nel settore aeronautico, come GE Avio e Rolls Royce, riescono a sviluppare i loro prodotti molto più velocemente e ad un costo minore.

Cosa significa fare impresa, nel settore aeronautico e nel Sud Italia?
Partendo da zero, come nel mio caso, è stata veramente un’impresa. Le difficoltà nel meridione sono tante e nel settore aeronautico si moltiplicano. Ci siamo infatti scontrati con alte barriere d’ingresso e mancanza di network come ad esempio di incubatori per Start up. Non mancano invece il desiderio di riscatto, la voglia di affermarsi e anche di rimanere al Sud, attraendo talenti anche da altre regioni d’Italia.
Saipem vi ha scelti tra i suoi fornitori e con loro avete partecipato al Salone della CSR Corporate social responsability. Come mai? Quale è il nesso?
Il nostro processo basato sull’additive manufacturing è sostenibile perché è a zero scarti rispetto alle lavorazioni meccaniche che asportano materiali che poi vanno smaltiti. Per Saipem è importante ottimizzare le scorte. Avendo grandissimi magazzini in varie parti del mondo, abbiamo cercato di semplificarne la gestione stampando in 3D i pezzi necessari direttamente in base alla necessità oppure pensando di realizzarli direttamente sulle loro piattaforme off shore attraverso delle stampanti gestite da remoto.
Avete appena inaugurato il nuovo stabilimento. Quali sono i vostri prossimi progetti?
Ci siamo insediati nel nuovo stabilimento a gennaio scorso ed abbiamo già installato tutte le macchine per poter soddisfare le crescenti richieste dei nostri clienti.
Stiamo già individuando un altro stabilimento per poter aumentare la nostra capacità produttiva e installare non solo altre stampanti 3D ma fornire anche altri servizi in ottica di integrazione verticale rispetto a quelli già offerti.
Il programma è di ampliare, di conseguenza, anche il numero dei nostri collaboratori con un aumento del 30% dell’organico, inserendo quindi sia ingegneri che operai, che formiamo internamente facendoli specializzare in tecnologie alla frontiera delle attuali tecniche di manifattura.
Avete in programma di rivolgervi anche ad altri settori oltre a quello aeronautico, nel quale siete specializzati?
Siamo in cinque settori che presidiamo storicamente, quello aeronautico, quello della meccanica di precisione, oli&gas, artistico ed oreficeria.
Ora vorremmo integrarci verticalmente nel settore Aeronautico inserendo nuovi processi e servizi per supportare al meglio i nostri principali clienti.
Raccontando la nostra storia mi piacerebbe lanciare un messaggio di fiducia per altri, invitandoli a tentare di fare impresa nel nostro territorio, che forse richiede maggiori sforzi ma la soddisfazione, quando si riesce, è doppia.
Poiché credo che il network e il confronto con altri imprenditori rappresenti una delle chiavi del successo di ogni impresa e di ogni imprenditore, mi piacerebbe aiutare altri giovani che, come me agli inizi, possono avere una buona idea ma poche risorse per svilupparla.
Per questo nel 2024 ho creato la Fondazione Russo che promuove, tra le altre cose, iniziative volte al sostegno, al confronto e alla cultura d’impresa.
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